Ogni città è accompagnata dalle sue leggende e ha i suoi nomignoli. La Spezia non fa eccezione: chiunque l’abbia frequentata per più di qualche settimana l’avrà chiamata o sentita chiamare almeno una volta “Il pisciatoio d’Italia”.
Lo ammettiamo, quanto a soprannome – solo per fare alcuni esempi – a Bologna (che tutti conoscono come La Rossa) e Genova (per tutti La Superba) va meglio. Va anche detto però che – se c’è chi chiama Spezia Il pisciatoio di Italia con intento offensivo – c’è anche chi lo fa quasi affettuosamente oppure per fregiarsi del primato di città più piovosa d’Italia.
Per quasi tutti, infatti, Spezia è Il pisciatoio di Italia perché piove sempre. La spiegazione meteorologica del soprannome, tuttavia, non solo non è l’unica, ma a ben vedere potrebbe essere anche sbagliata.
I dati meteorologici e storici, infatti, raccontano un’altra realtà…
È vero, l’area geografica in cui è situata La Spezia – dati alla mano – è tra le più piovose d’Italia, ma pare un’ovvietà dire che la cittadina del levante ligure condivide la sua posizione con le province confinanti e vicine. Inoltre, una piovosità pari o simile a quella dell’Appennino Ligure orientale e delle Alpi Apuane, si registrano anche sulle Alpi Carniche e Giulie, nell’area che va dal Lago Maggiore al lago di Como, sull’Appennino Campano e sull’Appennino tosco-emiliano (fonte dati Wikipedia).
Ci siamo presi la briga di verificare i dati delle stazione meteo riportati da Wikipedia. Ebbena, la media delle precipitazioni annuali registrate a Verbania è pari a 1.564 millimetri (fonte Wikipedia), mentre alla Spezia la media annuale non supera i 1.314 millimetri (fonte Wikipedia).
Insomma, La Spezia è sicuramente una città piovosa, ma se è in palio il titolo di Pisciatoio d’Italia, Verbania lo merita sicuramente di più.
C’è però un’altra interpretazione fornita al soprannome Pisciatoio d’Italia che La Spezia si porta dietro come una maledizione ed è un’interpretazione strettamente legata alla storia cittadina.
Tutti sanno che Spezia è una città che si è fortemente sviluppata nella seconda metà dell’Ottocento, quando il Regno d’Italia decise di piazzare qui il suo grandioso Arsenale.
Se oggi non è più così, in passato la presenza di militari era davvero massiccia. Quando dalle caserme o dalle navi attraccate in Arsenale scoccava l’ora della libera uscita, migliaia di persone si riversavano in città, affollando strade e locali. Ecco dunque sorgere la necessità di bagni pubblici che consentissero a tutti di “liberarsi”.
In una città di dimensioni comunque ridotte, v’erano dunque addirittura quattro vespasiani (ne ricaviamo l’elenco con la locazione esatta da qui):
Ci sono insomma buone possibilità che abbia ragione chi dice che La Spezia deve a questo il suo soprannome di Pisciatoio d’Italia (ed è ironico che oggi bagni pubblici non ce ne siano).
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