Oggi alle ore 17.30 si inaugura al Camec la mostra Uso dimare di Giovanni Frangi, con opere inedite dedicate al Golfo dei Poeti e alle sue isole, visitabile fino al 22 Gennaio 2017 e in collaborazione con Mus-e.
Usodimare era il soprannome del navigatore genovese Antoniotto Da Noli, che nel ‘400 fu tra i primi esploratori delle coste dell’Africa e del corso del fiume Gambia. “Usodimare” significa esperto navigatore, e ispira l’allestimento spezzino dei numerosi lavori dell’artista Giovanni Frangi sul tema a lui caro del mare e dell’acqua dal 2002 ad oggi, in particolare nelle opere inedite dedicate all’Isola Palmaria e al Golfo dei Poeti.
L’esposizione si suddivide in aree che raccolgono diversi momenti dell’opera di Frangi, anche riconoscibili dalla composizione cromatica, in una sorta di retrospettiva che trova un corrispettivo nella metodologia di lavoro dell’artista, da sempre interessato alle caratteristiche di movimento e rifrazione della luce nell’acqua, riportati sulla tela con pennellate veloci di colore. L’impressione è quella dell’immersione totale nell’elemento marino, per partire verso una esplorazione totalizzante.
Il precorso a circuito, studiato ad hoc dall’artista negli ambienti espositivi del Camec, propone al visitatore di perdersi in un senso di scorrimento, come in una corrente marina, per “girare da un lato e uscire dall’altro, perdendo il filo del discorso, ma entrando dentro quel senso di scorrimento che, al solo pensiero, l’acqua riesce a comunicare”.
In uno spazio del percorso è stata allestita una grande scatola di legno dall’aspetto esteriore anonimo, con alcuni fori. Attraverso essi, come in una sorta di stereoscopio, si può osservare l’interno della scatola (chiamata “view master” come i giocattoli degli anni Sessanta), e ritrovarsi improvvisamente in un fondale sottomarino, attraversato da pesci e meduse.
I fori più bassi di View Master sono pensati per i più piccoli, e con questo la mostra rivela l’attenzione di Frangi e dell’associazione Mus-e per le scuole: l’artista donerà una delle opere allestite alla Spezia, del valore di 25.000€, all’associazione filantropica internazionale, con lo scopo di finanziare i suoi numerosi progetti studiati per favorire, attraverso l’arte e l’estetica, la comunicazione e il gioco tra bambini di etnie diverse nelle classi.
La serie Genova Suite è invece dedicata alla città ligure: ancora la sensazione del fondale e delle sue specie attraverso la fotografia ridipinta delle vasche dell’acquario.
In Wabi-Sabi, l’esperienza dell’immersione rimanda alla ricerca di Frangi sulla natura e sul rapporto dell’uomo con essa. Il nome della serie indica, nella tradizione giapponese, l’accettazione e la valorizazione dell’imperfezione e della transitorietà della natura.
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