Torre Scola, fortificazione nel golfo dei Poeti - foto Mario Riva

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Torre Scola: distrutta per Napoleone, salva per miracolo

3 Jun , 2016  

La fortificazione davanti all’isola Palmaria ha una lunga storia: voluta dai genovesi, quasi distrutta dagli inglesi e salvata mentre stava per essere abbattuta.

 

C’è chi ne italianizza il nome chiamandola “Torre Scuola” e chi giura che fosse una prigione, ma la storia della Torre Scola è diversa e passa attraverso la Repubblica di Genova, Napoleone, gli inglesi e Ubaldo Mazzini.

 

Torre Scola: baluardo difensivo genovese

Col suo profilo netto e possente, la Torre Scola guarda l’isola Palmaria e costituisce oggi uno degli elementi architettonici centrali del Golfo dei Poeti, offrendosi volentieri agli obiettivi dei fotografi e suscitando la curiosità di bimbi e turisti.

La Torre Scola venne costruita all’inizio del XVII secolo (ndr. secondo relazioni del tempo, il suo costo fu di 60.000 lire e ospitava un capo, un bombardiere e sei soldati) su disposizioni della Repubblica di Genova e nell’ambito di un programma di aggiornamento delle fortificazioni difensive del Golfo. Per contrastare le minacce che gli avversari avrebbero potuto portare ai possedimenti della Superba, venne costruita anche la nuova Fortezza di Portovenere, venne ingrandito il Castel San Giorgio alla Spezia e si consolidò il castello di Lerici.

Il nome originario della fortificazione è torre di San Giovanni Battista  lo scopo della sua costruzione era garantire il controllo sulla cala dell’Olivo dell’isola Palmaria, che altrimenti sarebbe rimasta indifesa. In seguito venne denominata torre Scola, dal nome della punta dell’isola Palmaria davanti cui si trova.

 

Il profilo della Torre Scole si staglia di sera nel golfo dei Poeti. -foto Alessandro Talamone

Il profilo della Torre Scole si staglia di sera nel golfo dei Poeti. -foto Alessandro Talamone

 

Distrutta nella battaglia tra Napoleone e gli inglesi 

Fino al 1800, la fortificazione resistette al tempo e ai nemici. Il 23 giugno 1800, però, cambiò per sempre la sua storia.

All’epoca il Golfo dei Poeti era nella sfera di controllo della Francia napoleonica. Nelle acque spezzine andò in scena una violenta battaglia tra i francesi  la flotta inglese.

I cannoneggiamenti inglesi la danneggiarono gravemente, abbattendola in parte e costringendo al suo abbandono.

 

 

“Abbattiamo la Torre Scola!”, anzi no 

A inizio del XIX secolo, la Torre Scola appariva ormai inutile per gli scopi difensivi per cui era stata pensata secoli prima e diroccata nelle strutture.

Così, nel 1915 ne venne progettato l’abbattimento. A quanto pare, fu per l’interessamento presso il ministero della Pubblica Istruzione dell’intellettuale locale Ubaldo Mazzini che la fortificazione venne salvata.

Sul suo profilo porta chiari i segni dei cannoneggiamenti (ndr. nel corso dello scorso secolo è stata utilizzata anche come bersaglio di prova per i test della Marina Militare), ma negli anni Ottanta del Novecento è stata sottoposta a interventi di consolidamento che le permettono di svettare in mezzo al Golfo, testimone di secoli di storia.

 

La foto in copertina è di Mario Riva

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